Santa giuliana

L’origine della chiesa di Santa Giuliana risale ad epoca assai remota, anche se solo nel 1237 la si menziona in un documento. E’ la più antica chiesa della valle e risale all’epoca precarolingia. Fu costruita su un luogo di culto preistorico, luogo sacrificale della popolazione che abitava queste valli in età retica. Si erge ai piedi delle Dolomiti, su di un colle che sovrasta tutta la valle.

E’ in stile gotico, con uno slanciato campanile a cuspide ghibellina e l'inconfondibile tetto ricoperto da scandole di legno. All’interno possiamo ammirare due pregiate opere d’arte: gli affreschi originali, di probabile scuola brissinense risalenti alla seconda metà del 1400 e l’altare maggiore in legno intagliato del 1517 da Giorgio Artz di Bolzano. Gli affreschi si dividono in due cicli: il primo, dipinto nella seconda metà del Quattrocento, ricopre la volta dell'abside (21 riquadri ognuno con una figura), il secondo, dipinto nella prima metà del Cinquecento, raffigura in dieci quadri la "mirabile" vita di Santa Giuliana, sulla parete sinistra della navata.

Sulla volta troneggia la Santissima Trinità in un'unica persona a tre visi. Si tratta di una delle pochissime raffigurazioni della Santissima Trinità con triplice volto ancora conservate. L'autore degli affreschi è un buon artista appartenente alla cerchia del maestro Leonardo che operava a Bressanone verso il 1540.

Santa Giuliana, vergine e martire nel 305, è colei che spaventò il demonio. Aveva accettato di andare sposa ad Eulalio, prefetto pagano della sua città, Nicomedia in Bitinia, a patto però che lo sposo si facesse cristiano. Ma lo sposo temendo la potenza dell'imperatore, rifiutò di convertirsi; anzi spaventato dall'idea di una moglie cristiana, si valse della sua autorità di prefetto e comandò che fosse torturata, perché rinnegasse la fede. Lei non tradì la sua religione e fu decapitata nel 305 ai tempi della persecuzione di Diocleziano.

Due erano anticamente le feste o sagre di Santa Giuliana che venivano celebrate dalla Comunità della valle di Fassa: una il 16 febbraio e l'altra il 3 giugno: la prima secondo il calendario romano, la seconda detta Santa Giuliana "vecchia", si trova solo in un antichissimo calendario, detto di San Girolamo. La riforma carolingia impose in Europa la liturgia su base romana compreso il calendario che commemora Santa Giuliana il 16 febbraio. Ma la festa di Santa Giuliana "vecchia" continuò ad essere celebrata secondo l'antichissimo calendario. Questo ci fa comprendere l'antichità della devozione dei Fassani alla loro Santa Patrona

In estate la chiesa è aperta al pubblico tutti i giorni dalle 16.00 alle 18.00.

 

    •  
    • Altri argomenti
    •