Cultura

Quando si parla di cultura della valle di Fassa, si parla di un insieme di cose fatto di tradizioni, di storia, di religiosità, di arte, di leggende che caratterizzano questa popolazione. Moltissime sono le tradizioni, i rituali, le feste religiose, gli usi e i costumi che la gente si tramanda oramai da generazione in generazione e che risalgono a tempi remoti, ma che ad ogni stagione rivivono e si rinnovano e fanno sì che la nostra sia una cultura viva e sempre in movimento.

Alcune festività cristiane che tutt’oggi sono molte sentite e celebrate in ogni parrocchia sono ad esempio le feste patronali o il Corpus Domini che viene celebrato ogni anno con solenni processioni nei paesi della valle. Fra le ricorrenze più importanti ricordiamo la festa della patrona della Valle di Fassa S. Giuliana, dove tutta la gente della valle, insieme alla banda e ai gruppi folcloristici si porta alla sua chiesa per ringraziarla e pregarla.

Queste manifestazioni spontanee della fede popolare cadono spesso nei periodi di fuori stagione. Esse sono sentite come proprie dalla gente e non vengono quasi mai pubblicizzate a scopo turistico.

Un aspetto fondamentale che caratterizza inoltre questa cultura è la sua lingua: la lingua ladina. Solitamente i fassani tra di loro parlano il fassano e certamente sarà capitato ai turisti di notare questa particolarità.

Il ladino è un’antica lingua retoromanica che viene usata ancora oggi in diverse zone linguistiche e precisamente nelle valli ladine delle Dolomiti: Val Gardena, Val Badia, Val di Fassa, Livinallongo (Buchenstein) e Ampezzo. Si è sviluppata da quella retica delle popolazioni primitive e dal latino dei conquistatori romani. Il ladino, insieme al tedesco e all'italiano, è una delle tre lingue parlate in Alto Adige e viene insegnato nelle scuole ladine come materia obbligatoria.

 

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